Social Media Manager: tutto quello che devi sapere
Social Media Manager: tutto quello che devi sapere
Negli ultimi due anni non so più quante volte mi è stato chiesto di diventare il social media manager di quel cliente o di quell’altro. La mia risposta è sempre la stessa: NO.
Se pensi che per diventare social media manager sia sufficiente avere tanti followers su Instagram, devo dirti a malincuore che stai sbagliando di grosso.
Purtroppo, o per fortuna, non basta conoscere un solo social network per fare di te un professionista.
Chi è allora il social media manager?
Lascia che ti spieghi…
Il social media manager è colui che si occupa della gestione e della pubblicità dei contenuti sui canali social di una determinata azienda. Tra le sue mansioni ci sono:
- La pianificazione degli obiettivi da raggiungere e delle strategie da realizzare
- La creazione dei contenuti
- La gestione della pubblicazione dei contenuti
Per poter svolgere il suo lavoro al meglio il SMM deve capire prima di tutto lo scopo dell’azienda e cosa vuole ottenere. Solo dopo si procede alla creazione di un piano editoriale di business.
Per farlo però si deve conoscere bene il cliente, la sua azienda e i suoi prodotti e non da ultimo conoscere anche la strategia usata in quel momento e capire quale piattaforma è la più adatta da utilizzare per quello specifico cliente. Non da ultimo bisogna conoscere anche i competitors del cliente.
Prima di procedere con la gestione dei social di un cliente o di aprire un social specifico è fondamentale per il social media manager conoscere la mission del Brand per poter elaborare una strategia di comunicazione che dovrà essere impostata in base al tipo di comunicazione che si vorrà usare.
Il ruolo del SMM è doppio perché è sia strategico sia creativo. Se da un lato deve essere in grado di gestire rapidamente la pubblicazione dei materiali sui social network dall’altro deve creare contenuti che siano accattivanti e in grado di attirare l’attenzione.
Lo scopo ultimo dei contenuti è quello di intrattenere gli utenti quindi il social media manager deve essere in grado di creare contenuti che siano capaci di intrattenere e coinvolgere gli utenti.
È fondamentale per il SMM saper utilizzare gli strumenti adatti alla pubblicazione, schedulazione e programmazione dei contenuti sulle varie piattaforme. Soprattutto se si ha la necessità di pubblicare su più canali social contemporaneamente.
I benefici dei social
Spesso si tende a demonizzare un po’ l’uso dei social ma per un’azienda sono un tramite per ottenere più traffico sul proprio sito web o per ottenere un numero maggiore di contatti che possono trasformarsi nel tempo in vendite.
È compito del social media manager fare in modo che i social diventino una vetrina per far conoscere il brand ad un pubblico che ancora non lo conosce o che ancora non ha mai fatto un acquisto da noi.
Come sceglie il social media manager la piattaforma adatta?
Quando ci si avvicina ad un brand è importante capire quale piattaforma social utilizzare e quindi anche il tipo di contenuti da utilizzare adattandoli al tipo di pubblico che utilizza quello specifico social.
Non è obbligatorio usare tutte quelle che conosciamo, alcune potrebbero non essere adatte per quel brand e sarebbe solo uno spreco di tempo e denaro provare ad affermarsi su di esse. Il mio consiglio è di stabilire un tempo di prova per capire quale social funziona meglio e poi dedicarsi sui più performanti.
Le piattaforme su cui mi dedicherei sono:
- Youtube
Oggi è davvero difficile trovare qualcuno che non abbia un account su Facebook. Tra tutte le piattaforme che vedremo è quella più interessante a livello pubblicitario e può collegarsi facilmente anche a Instagram.
Il target che possiamo trovare sulla piattaforma va dai 18 ai 54 anni, con un riguardo particolare alla fascia 25-34. Altro punto a suo favore è che le persone si collegano comodamente da app, quindi i contenuti dovranno essere fruibili anche da mobile.
Negli ultimi anni Facebook si è sostituito in tutto e per tutto alla ricerca su Google, con tutte le limitazioni del caso.
L’idea iniziale di Instagram era quello di raccontarsi in tempo reale. Gli utenti potevano condividere attraverso le foto ogni istante della propria vita finché si è capito il grandissimo potenziale che poteva avere anche con i brand.
La fascia d’età che utilizza questo social va dai 25 ai 34 anni e viene usato quasi nella totalità da mobile.
Gli account aziendali possono sfruttare tutta una serie di funzioni diverse dagli account dei privati, per questo il social media manager deve riuscire a mantenere la coerenza di contenuti ma anche nei colori e nello stile di un brand.
Importantissimo fare attenzione al link in bio. Se ne può inserire solo uno, dovrà essere il social media manager capire quale link può portare alla conversione da semplice utente a follower.
In gran parte Linkedin è visto come il social “professionale”, una sorta di curriculum online dove i professionisti possono connettersi con altre persone e creare una rete di conoscenze.
È usata da coloro che cercano soprattutto lavoro ma può essere utile se con il proprio brand ci si rivolge ad altri professionisti. Al contrario di Instagram, come Facebook, permette la creazione di singoli articoli che possono approfondire la conoscenza del brand.
Viene usato per lo più in ambito giornalistico, per scambiarsi velocemente informazioni.
Può essere utile per avvicinarsi ad un pubblico molto specifico, culturalmente avvantaggiato e che cerca un tipo di comunicazione concisa e molto diretta.
Youtube
Chi non ha mai visto un video su YouTube? Nonostante siano passati decenni dal suo arrivo in Italia resta una delle piattaforme più seguite. Per un brand per il quale è possibile creare dei contenuti video, delle guide o delle videorecensioni, YouTube è la piattaforma con più potenziale.
Spesso a causa del poco tempo a disposizione si preferisce guardare un video invece di leggere un articolo con le stesse informazioni. Il fatto che YouTube poi sia piattaforma di proprietà di Google fa sì che i contenuti saranno di impatto anche per l’ottimizzazione sui motori di ricerca.
Sta al social media manager capire se può essere un tipo di comunicazione efficace per il brand in questione.
Mi sono trovata spesso a dover scegliere tra le tante piattaforme esistenti ma Pinterest è stato sempre un punto fermo. Utilizzato soprattutto come calderone di idee, si trova veramente di tutto.
Recentemente è stato fatto un upgrade che aiutasse anche le aziende a farsi conoscere all’interno della piattaforma dando la possibilità al social media manager di sponsorizzare i propri Pin o di creare delle storie che restano sempre visibili.
Queste ultime a me hanno dato molta più visibilità del semplice post ma bisogna sempre tenere conto del tipo di business che si va a potenziare.
I tool usati dal social media manager
Come ti spiegavo più su, il social media manager deve saper utilizzare i maggiori tool a disposizione soprattutto se si trova a gestire più clienti contemporaneamente.
Il primo consiglio che posso darti è quello di usare Chrome come browser in modo da poter sfruttare facilmente tutti i servizi offerti da Google.
Il secondo consiglio è quello di usare il browser come una libreria, sfrutta al massimo i segnalibri. Dividili per cliente o per argomento, ma usali!
Una delle principali preoccupazioni del social media manager è il tempo. Quando devi curare l’immagine di molti clienti contemporaneamente è impensabile riuscire a farlo in tempi spesso strettissimi.
Vediamo insieme i tool che possono aiutare un SMM a gestire il tempo e i clienti.
Pomodoro Tracker
Ne ho parlato anche in altri articoli, la tecnica del pomodoro è per me la più efficace. Puoi trovare una versione online o versione app a questo indirizzo: https://pomodoro-tracker.com/
Questo tool non solo permetterà a chiunque di pianificare il tempo in generale ma permette di suddividere la giornata in piccoli periodi intervallati da pause che permetteranno una maggiore efficienza.
Last Pass
Anche Last Pass potete trovarlo online in una versione gratuita. Ho scritto un articolo su come scrivere una password efficace che trovate QUI ma se dovete gestire una grande quantità di clienti e relative password non potrete fare a meno di utilizzare questo che salverà le varie password e vi permetterà un accesso super veloce!
Trovate Last Pass a questo indirizzo: https://www.lastpass.com/it/
Trello
Per gestire i singoli task potete avvalervi di Trello. È un tool che permette la creazione di una lavagna virtuale dove andare a inserire diverse Cards, come fossero post-it.
La versione free è molto ridotta rispetto alla versione premium ma è un buon punto di partenza se il social media manager è alle prime armi.
Studiare la strategia
Affinché il social media manager lavori in modo funzionale una delle prime cose che dovrà andare a fare è quello di studiare la miglior strategia per raggiungere gli obiettivi che desidera raggiungere il cliente.
Uno dei consigli che posso dare è quello di crearsi un modello con l’analisi dell’azienda in cui si va a porre delle domande specifiche che ci aiutino a capire il tipo di azienda che abbiamo davanti e quale è la strategia migliore per il suo business.
Alcune delle domande da porre potrebbero essere:
- Qual è il brand, quali colori usa, quali font, qual è la missione?
- Vende per consumatori o per business?
- Chi sono i competitors?
- Su quali piattaforme si trova già e quali contenuti ha postato?
- Sono le piattaforme giuste per l’azienda?
- Con quale frequenza pubblica contenuti? Sono coerenti tra loro i contenuti?
- Usa contenuti organici o a pagamento?
Per raccogliere le risposte potremmo usare Google Sheets, che è gratuito e permette di visualizzare le risposte ovunque siamo. Queste risposte poi andranno copiate su un foglio singolo per ogni cliente, creando una vera e propria raccolta di dati.
È bene sfruttare tutti gli strumenti a nostra disposizione come gli Insight di Facebook e Instagram o Google Analytics se lo utilizza. Solo a questo punto il social media manager dovrà capire se gli obiettivi del cliente rispettino o meno le caratteristiche SMART.
- S ovvero Specifici: di solito rispondono alle famose 5 W (who, what, where, when e why)
Esempio: voglio creare una campagna Instagram che permetta di ottenere più acquisti sul mio ecommerce;
- M ovvero Misurabile: viene inteso come un vero e proprio dato misurabile
Esempio: voglio aumentare le vendite del 10%;
- A ovvero Accessibile: significa che l’obiettivo deve essere realizzabile
Esempio: voglio guadagnare 100.000 euro entro un anno;
- R ovvero Rilevante: l’obiettivo deve essere coerente con il brand e con ciò che ti sei prefissato di ottenere;
- T ovvero Temporizzabile: indica il tempo in cui si vuole raggiungere un determinato obiettivo
Esempio: voglio aumentare le mie vendite del 5% entro la fine dell’anno.
A questo punto dobbiamo capire il tipo di obiettivi che vuole raggiungere il cliente. Questi si dividono in:
- Awarness: notorietà del brand (like e condivisioni)
- Engagment: interazione (commenti e menzioni)
- Conversione: obiettivo di vendita (click sul sito)
- Customer care: supporto e assistenza clienti (velocità nel rispondere)
- Gestione community: aumentare la propria rete di comunicazione
- Posizionamento: posizionarsi meglio rispetto ad un competitors
Per stabilire la strategia definitiva e quindi decidere in quali giorni e orari ma soprattutto i contenuti da pubblicare il social media manager deve studiare la comunicazione adatta per il brand. Per farlo può essere utile creare una Customer Persona, ovvero uno schema di quello che potrebbe essere il nostro utente ideale e adattare i nostri contenuti al pubblico di riferimento.
Gli aspetti da tenere in considerazione sono:
- Età
- Genere
- Lavoro
- Interessi
- Bisogni
- Social preferiti
L’idea è quella di creare un consumatore ideale come se fosse una persona reale in modo da indirizzare i nostri messaggi direttamente a quella persona. Solitamente si preparano tre tipi di Customer Persona e si creano i contenuti in maniera personalizzata.
Fatta questa analisi si passa all’analisi dei competitors. Grazie all’aiuto dell’analisi SWOT possiamo analizzare velocemente punti di forza e punti di debolezza e quindi studiare una strategia più competitiva per superarli.
Bisogna porre anche l’accento sulle opportunità e le minacce che l’azienda potrebbe incontrare e che quindi potrebbero precludere la buona riuscita della nostra strategia.
Il content calendar
Finalmente entriamo nel vivo della mansione del social media manager. Il mio consiglio resta di creare una cartella per ogni cliente, con all’interno tutto quello di cui avete bisogno per quel cliente. Compreso il content calendar.
Nel dettaglio il content calendar o calendario dei contenuti è uno schema in cui viene inserito cosa pubblicare, quando pubblicare ma soprattutto in quale social farlo.
Una volta deciso di quale cliente occuparti dovrai inserire in questa tabella i giorni della settimana e in corrispondenza di ognuno di essi il contenuto che vogliamo andare a pubblicare. Ad esempio il lunedì potresti decidere di pubblicare sempre una citazione.
Se abbiamo le idee chiare su cosa pubblicare ogni giorno, dovremo poi inserire solo una descrizione effettiva del post. Ricordati che non devi preparare i contenuti con mesi di anticipo ma avere sotto mano questo calendario fa sembrare al cliente che tu abbia già chiara la strategia che vorrai utilizzare.
Va anche detto che i contenuti non devono essere mai casuali ma tutti devono concorrere al raggiungimento degli obiettivi finali. Se lo scopo del social media manager è farsi conoscere i contenuti devono allora valorizzare l’azienda in modo che venga vista da più persone.
Se, come immagino, stai partendo da zero (altrimenti non avresti letto fin qua) il mio consiglio è di dividere i post in due categorie: intrattenimento e promozione del marchio.
Inoltre, sfrutta quando è possibile, la didascalia nei post. Non lasciare che sia la sola grafica a parlare perché a volte non è sufficiente. Anzi, sta a te creare la giusta sinergia tra grafica e testo facendo capire al cliente che è fondamentale che anche l’azienda si metta in gioco offrendo sconti e promozioni di quando in quando.
Qual è l’orario migliore per pubblicare?
C’è stato un periodo, agli inizi, in cui anche io andavo alla ricerca dell’orario perfetto. La risposta è una sola: non esiste un orario migliore di un altro.
Lascia che ti spieghi cosa intendo dire…
Non è questo un dato che posso darti alla leggera. Non perché io non voglia dartelo ma perché tutto dipende dal tuo pubblico e dai contenuti che pubblichi.
L’unico modo per capire l’orario migliore per quel cliente è fare delle prove, se si è appena affacciato nel mondo dei social, o controllare i vecchi post se aveva già pubblicato qualcosa in passato.
Chiunque ti prometta di darti il miglior orario per pubblicare, ti sta vendendo fuffa. Che poi ci siano degli orari generici dove i social in generale sono più visitati ci può stare ma devi ricordarti che in questo momento tu sei il social media manager dell’azienda Tal Dei Tali, non l’improvvisato degli ultimi 10 minuti.
Non mi piace dover usare questi toni ma devi renderti conto che le regole non sono uguali per tutti e quindi dovrai dedicare del tempo a capire cosa funziona meglio e quando funziona meglio per il cliente di cui ti stai occupando in quel momento.
Migliorare la produttività
Ai miei clienti, soprattutto a chi decide di voler gestire in modo autonomo un blog, dico sempre che devono imparare a organizzarsi se vogliono riuscire a districarsi nel web (lo so, a volte è un mondo davvero infame).
- Evita le distrazioni. Il telefono ha una fantastica funzione che si chiama Modalità non disturbare. Usala, ti svolta la giornata.
- Sii comodo. Il mestiere del social media manager si svolge prevalentemente da casa quindi non è necessario essere sempre vestiti di tutto punto. Passerai molte ora davanti allo schermo, direi che tacchi o cravatta possono essere riposti nell’armadio senza troppi rimorsi (io parlo per i tacchi, belli da morire ma in casa anche no).
- Crea la tua routine di lavoro. L’ideale sarebbe di preparare un documento con tutte le attività giornaliere da svolgere e quanto tempo vuoi dedicare ad ognuna di loro (tecnica del pomodoro docet). Consiglio spassionato: scegli un giorno che dedicherai solo alla pianificazione dei contenuti, scegli un giorno per preparare i contenuti, scegli un giorno per preparare i testi, scegli un giorno per creare i report per i clienti.
I contenuti
Se stiamo lavorando per un cliente è a lui che dovremmo chiedere i contenuti da inserire, in base al nostro content calendar. Quello che andrai a fare poi tu in quanto social media manager è rielaborare quei contenuti affinché siano fruibili sui nostri social.
Canva
Lo strumento di cui un social media manager non può fare a meno è Canva. Il primo motivo per cui lo consiglio è che dal semplice logo si può ricavare la palette di colori che potrai andare ad utilizzare per i tuoi clienti.
Canva può essere lo strumento alternativo al più famoso Adobe Photoshop, quindi più alla portata di tutti. Aprire un account è facile ed è gratuito.
Ottenuto l’accesso creare le grafiche adatte ad ogni social è un gioco da ragazzi, grazie al fatto che Canva vi fa scegliere esattamente il social di cui avete bisogno e vi propone già delle grafiche. Puoi anche creare diverse cartelle per ogni cliente, in questo modo avrai tutto in ordine!
La psicologia dei colori
I colori, quando si vanno a creare delle grafiche, devono essere coordinati all’immagine aziendale. A volte però sui social si vuole andare ad utilizzare colori che evocano in noi utenti un altro tipo di sensazioni.
Vediamo quali.
- Giallo: chiarezza e calore, ottimismo
- Arancione: creatività, entusiasmo, amicizia
- Rosso: urgenza, romanticismo
- Viola: saggezza, misticismo, grandezza
- Blu: calma e fiducia
- Verde: tranquillità, serenità, crescita
- Bianco, nero e grigio: equilibrio e innovazione
La scelta dei colori diventa fondamentale quando si deve impostare il tono sui social, se deve essere serio o giocoso ma è utile anche per capire anche le scelte che fanno i competitors diretti.
Copywriting
Per le creatività bisogna tener conto prima di tutto del tipo di consumatore a cui si fa riferimento. In secondo luogo bisogna far distinzione tra i consumatori emozionali, ovvero quelli che acquistano prodotti in linea con le proprie idee, e i consumatori logici ovvero quelli che analizzano pro e contro di ogni prodotto.
Abbiamo un terzo tipo di consumatore che è il consumatore medio ovvero che valuta sia il vantaggio che può ottenere dal prodotto ma sta attento che anche il prezzo sia conveniente.
Il segreto per un buon copy è quello di usare frasi semplici, che vanno dritte al punto, utilizzando la forma attiva e le frasi devono essere collegate tra loro come se raccontassimo una storia.
Alla fine del testo è sempre consigliato inserire un invito all’azione, che potrebbe essere un richiamo al sito web, richiedere la condivisione o richiedere un contatto. La call to action dovrebbe essere presente in ogni post, gli utenti hanno bisogno di sentirsi coinvolti.
Se non vuoi scrivere post troppo lunghi ma vuoi mantenere alta la curiosità del tuo pubblico puoi tentare di invogliare gli utenti a scoprire di più se vuole leggere il post per intero.
Ormai negli ultimi anni si è visto anche lo spopolare degli hashtag che sono aggregatori di idee. Aggiungerli nel post può far sì che gli utenti collegati tramite quell’hashtag ti trovi anche senza averti cercato attivamente.
Un buon social media manager non usa quasi mai hashtag generici, ma cerca quelli più di nicchia. È un gran lavoro ma ripaga sempre del tempo speso a fare una ricerca mirata invece di usare quelli più utilizzati.
Schedulare i contenuti
La parola chiave per schedulare i contenuti è costanza. Se riuscite ad avere un buon seguito ad una certa ora del giorno è auspicabile che il social media manager pubblichi sempre in quell’orario, per tenere vivo l’interesse del pubblico.
È impensabile però stare davanti a un monitor H24 per questo motivo prima inizi a schedulare i contenuti e più sarai libero di creare nuovi contenuti per ogni cliente.
Programmare i vari post della settimana per ogni cliente, anche per diverse settimane, vi lascerà il tempo di studiarne i risultati anche sul lungo termine. Prepara quindi materiale da poter utilizzare e programma la pubblicazione automatica.
Di solito è un lavoro che si fa una volta al mese, lasciando poi ai tool il compito di pubblicare nel giorno e nell’ora stabilita per ogni cliente. Se hai molti clienti magari un solo giorno non ti è sufficiente, magari riservati qualche giorno in più per farlo bene.
Sconsiglio di usare dieci piattaforme diverse e te ne consiglio una sola: PostPickr.
PostPickr è un tool con versione free ridotta e versione premium estesa. Non è economico ma ti offre la possibilità di programmare tutti i post dalla stessa schermata o quasi. Non dovrai passare da Business Suite per FB e IG, poi andare su Linkedin e fare copia incolla, poi caricare il video di YouTube con la connessione lenta…
Fidati, una volta che ti sarai affidato completamente a lui non potrai più farne a meno! Ti svelo anche un piccolo segreto: ammortizza il costo facendo un buon lavoro per i tuoi clienti. Ne basta uno solo e ti sarai ripagato l’intera spesa!
Report e analisi
Abbiamo programmato i post per un mese intero, PostPickr ce li sta pubblicando tutti per bene e ora?
E ora è il momento di tirare le somme, mio caro social media manager.
Le varie piattaforme social offrono le statistiche interne quindi il tuo lavoro è riportare al cliente gli eventuali progressi fatti. Nel report puoi anche inserire le performance delle campagne a pagamento se ne hai fatte.
Nel report è importante per prima cosa inserire i dati tangibili, misurabili come il numero di post pubblicati, numero di followers o le interazioni, ecc. Ricordati che il report deve portare alla luce i progressi fatti con il tuo lavoro e quindi devono essere in linea con gli obiettivi che il cliente ti aveva dato.
Per comodità potresti dividere questi dati per tipo di social, così anche il cliente avrà subito a colpo d’occhio quale è il social su cui investire maggiormente e quale magari lasciare un po’ da parte.
Ancora convinto di voler fare il social media manager?
Siamo quasi alla fine di questo lunghissimo post ma adesso viene la parte che davvero ti interessa, quella di come fare a diventare un vero social media manager professionista.
Parto con il dire che difficilmente avrai modo di lavorare come SMM per un’azienda come dipendente ma è più probabile che tu debba farlo da freelance con la tua partita iva. Il primo passaggio che ti consiglierei di fare è quello di aprire una tua vetrina, un sito web dove spieghi i tuoi servizi.
Se hai già esperienza, seppur amatoriale, parlane. Parli degli account che hai seguito e di come sei arrivato a quel punto. Inserisci i tuoi clienti nel portfolio e racconta a tutti perché sei la persona giusta per gestire i social di un’azienda.
Non pensare subito al possibile guadagno ma cerca di convincere il cliente con le tue capacità. Non dico di sottovalutare la parte economica ma tieni conto che non sempre le aziende vogliono il pacchetto completo, d’altronde non ti conoscono!
Crea dei pacchetti a prezzo ridotto che possono darti la possibilità di farti conoscere ma che non richiedano troppo tempo da parte tua. Attrai la clientela mostrando quello che sai fare! E fai in modo che ti lascino una recensione, dopo (più facile a dirsi che a farsi)!
Trovare clienti
Piattaforme specializzate e social sono i canali in cui troverai clienti più facilmente. Ci tengo a precisare una cosa: il tuo profilo deve trasudare professionalità. Se ti sei iscritto come Pinco Pallo, forse potresti avere difficoltà a trovare nuovi clienti.
Prova tutte le piattaforme ma dedica più tempo a curare il social su cui ti senti più a tuo agio. Se ti iscrivi nei gruppi specializzati renditi utile, dimostra di sapere di cosa stai parlando e i clienti arriveranno quasi da soli. Quasi.
Un errore comune che i principianti fanno per trovare clienti è quello di sponsorizzarsi senza però dare niente in cambio. Le persone non ti conoscono e se devono investire dei soldi devono potersi fidare di te.
Sfrutta il tuo blog, se lo hai, condividendo il link sui tuoi social. Non essere mai invadente ma dimostra di essere interessato alle aziende per cui ti proponi. Non sottovalutare nemmeno il passaparola!
Quanto vuoi farti pagare?
Da freelance posso consigliarti di non lavorare mai a ore, se non per piccoli progetti. Lavora sempre su progetti interi e sul lungo periodo. Offri servizi mensili o trimestrali, se pensi di poter ottenere risultati in quel lasso di tempo.
Scegli accuratamente i servizi che vuoi offrire, assicurati di essere in grado di ottenere quello che prometti. Sei un social media manager, non un sensitivo.
Metti bene in chiaro fin da subito che tutto quello che esula dalle tue competenze specifiche ma che potrebbero essere dei servizi correlati non sono inclusi nella tua tariffa. Sii chiaro sull’importo dell’investimento che l’azienda deve fare e cerca di attenerti a quella cirfra.
Un esempio di pacchetto che potresti offrire può essere:
- gestione di almeno due piattaforme social
- pubblicazione 1 volta al giorno con creazione solo delle grafiche
- schedulazione anticipata
- report
La tariffa richiesta per questo pacchetto potrebbe aggirarsi intorno ai 500 euro al mese, aumentando l’investimento di 150 euro per ogni social aggiuntivo.
Contratto di fornitura del servizio
Non lavorare mai se non hai un documento che attesti che l’azienda Tal Dei Tali ti ha affidato un lavoro. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Vale per entrambi.
Cerca sempre di scrivere in modo semplice, non tutti conoscono i termini tecnici e prenditi del tempo per spiegare bene i vari servizi per cui sei stato assunto. Se necessario, spiegali anche a voce.
Inserisci sempre gli obiettivi prefissati in modo che tutto sia nero su bianco. Delinea un termine temporale o una scadenza per il progetto in questione.
Solo quando avrai inserito tutti questi aspetti allora potrai parlare di soldi. Decidi prima se vuoi un pagamento totale o una tariffa mensile e chiarifica i termini (acconto e saldo, rata mensile, rata unica).
Inserisci sempre le clausole relative alle normative della privacy, le condizioni di recesso dal contratto ed eventuale penale a carico del cliente.
Il consiglio più saggio è quello di rivolgerti ad un avvocato che ti rediga un documento di base dove tu potrai inserire poi le informazioni specifiche. Oppure puoi provare a redigerlo in modo autonomo.
Se invece vuoi proporre il tuo CV ad un’azienda che cerca la figura del social media manager assicurati di personalizzare il messaggio che invierai, evita quei brutta copia e incolla che fanno molto anni 2000.
Leggi bene cosa cerca l’azienda e proponi in modo chiaro la tua soluzione per risolvere il problema. Inserisci sempre un numero di telefono per organizzare una chiamata o un incontro. Spiega cosa fai, in cosa sei specializzato e in cosa sei esperto.
Chiedi sempre un ulteriore contatto, ma non essere arrogante.
Conclusione
Come avrai potuto constatare fare il social media manager non significa solo essere bravi con Instagram.
Bisogna conoscere in modo approfondito più o meno tutte le piattaforme e il tempo da investire, soprattutto all’inizio, è molto.
Ti capiteranno clienti facili e clienti meno facili, alcuni saranno meno esigenti e altri non saranno mai davvero soddisfatti.
Tu non farti demoralizzare da niente e da nessuno. Insisti, sperimenta e fatti conoscere. Crea il tuo business!
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Tre di Picche Community
Ciao, mi chiamo Bianca e mi sono diplomata due anni fa. Su Instagram sono abbastanza popolare e me la cavo.
Questo articolo è molto ben scritto ed è realistico. All’università ho scelto di fare marketing e già adesso sto seguendo qualche cliente. Come dici tu non è facile, soprattutto perché la gestione del mio profilo si limita alla mia vita ma il profilo aziendale non è uguale.
Spero possa essere la strada giusta perché mi piace e vorrei continuare a farlo.